Cos'è il Biofeedback
Il biofeedback è una pratica terapeutica innovativa che mira a migliorare la consapevolezza e il controllo volontario delle risposte fisiologiche del corpo. Questo approccio, sostenuto da evidenze scientifiche, si basa sulla premessa che, attraverso un monitoraggio preciso e in tempo reale delle funzioni corporee, è possibile apprendere a influenzarle positivamente.
Come funziona
Come suggerisce il termine stesso, il biofeedback non è altro che un’ informazione biologica di ritorno, ottenuta attraverso specifiche apparecchiature di registrazione.
01. Rilevazione
Sensori non invasivi rilevano e registrano segnali fisiologici specifici del paziente
02. Monitoraggio
I dati rilevati vengono visualizzati in tempo reale. Questa rappresentazione permette al paziente e al terapeuta di osservare e analizzare le variazioni nelle risposte fisiologiche del paziente
03. Feedback
Durante le sedute, il paziente riceve feedback immediato in risposta alle proprie risposte fisiologiche. Questo feedback può assumere forme diverse, come cambiamenti visibili su uno schermo, suoni o segnali luminosi.
Cosa trattare con il Biofeedback
Il biofeedback è utilizzato per trattare una vasta gamma di condizioni e disturbi, poiché si concentra sulla consapevolezza e sull’autoregolazione delle risposte fisiologiche del corpo.
Depressione
La depressione è un disturbo mentale caratterizzato da una persistente sensazione di tristezza, perdita di interesse nelle attività quotidiane e sentimenti eccessivi di autosvalutazione e colpa. È noto come gli individui con depressione sono caratterizzati da una risposta disfunzionale alle situazioni stressanti a causa di alterazioni a livello del sistema Nervoso Autonomo. Tali alterazioni possono essere stabilizzate tramite trattamenti di Biofeedback, il quale favorisce autoregolazione dell’attività del sistema nervoso autonomo.
Ansia
L’ansia è una condizione psichica caratterizzata da intensa preoccupazione o paura per stimoli o eventi futuri, manifestandosi con sintomi fisiologici e tensione psicofisica. Il trattamento di biofeedback porta la persona ad avere più controllo sulle proprie risposte fisiologiche (autoregolazione) e, di conseguenza, aiuta a interpretare in modo più razionale i sintomi e i segnali che provengono da proprio corpo, incluse tutte quelle manifestazioni (fisiologiche e psicofisiche) legate all’ansia.
Disturbo post traumatico da stress (PTSD)
Il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) è un disturbo mentale che può svilupparsi in seguito a esperienze traumatiche o situazioni di pericolo estremo e si manifesta con una serie di sintomi che persistono nel tempo e possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana. Il biofeedback può aiutare nella gestione del disturbo post traumatico da stress. Nello specifico, esso rileva le modificazioni della temperatura corporea e dell’attività muscolare permettendo di migliorare il controllo dei parametri fisiologici e di instaurare un generico stato di rilassamento.
Emicrania, cefalea e dolori cronici
Il biofeedback si pone come funzionale ed efficace nei contesti in cui è necessario trattare il dolore. Nello specifico dei quadri clinici come quello della cefalea e dell’emicrania, i risultati scientifici sostengono con decisione l’importanza di un training biofeedback. Grazie a esso, infatti, la persona apprende come modificare volontariamente la contrazione e il rilassamento dei muscoli lisci che costituiscono le pareti dei vasi sanguigni così da agire direttamente sul meccanismo che causa il dolore, sia a livello preventivo che sintomatico.
Insonnia
L’insonnia interessa più del 40% della popolazione e può portare alterazioni come difficoltà di attenzione e concentrazione, diminuzione e della vigilanza e della reattività agli stimoli, ma anche alterazioni dell’umore. Il biofeedback, nello specifico quello elettromiografico, può essere un trattamento indicato nei casi di insonnia; infatti, permette alla persona di riconoscere la tensione muscolare e apprendere come rilassarsi intervenendo in modo concreto sul sistema Nervoso Simpatico, il quale produce uno stato di allerta che contrasta il normale addormentamento.
Potenziamento delle performance sportive
Oggi una buona performance sportiva non si ottiene solo ed esclusivamente con la preparazione fisica, ma è fondamentale la preparazione psicologica per aiutare l’atleta ad apprendere pratica e tecniche che possono aiutarlo a superare barriere mentali che potrebbero limitarlo. Nello sport sono state suggerite molteplici strategie per il controllo volontario, ma il biofeedback e il neurofeedback sono risultate le più efficaci nel facilitare l’apprendimento all’autoregolazione.
Regolare le funzioni psicofisiologiche consente di ottenere il massimo della prestazione, soprattutto in situazioni di tensione e competizione.
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